Il racconto della lavanda dei
piedi degli Apostoli da parte di Gesù si presenta innanzitutto come la sintesi
di tutta la vita di Gesù.
Egli si alza da tavola, depone la veste della
festa e della gloria, si china verso i discepoli nel gesto dell’umile servizio,
vuole esprimere l’amore di chi è venuto nel mondo discendendo dal cielo per
essere il Salvatore. La sua vita è stata tutta un amare ed un servire.
Questo racconto, inoltre, vuole essere
anche la sintesi della vita dei suoi discepoli: essi devono lasciarsi lavare i piedi da lui, il
Signore ed il Maestro. La vita di chi intende seguire questo Maestro non deve innanzitutto
prendere particolari iniziative e buttarsi in determinate attività con scelte
personali. La prima cosa da fare è quella di lasciar fare a Gesù e cioè ci si deve
affidare a lui. Questo significa credere
in lui. La fede non è solo un atto della mente, ma è un fatto della vita, è un
mettersi nelle mani del Signore. I discepoli sono esortati da Gesù dopo la
lavanda dei piedi a mettersi a lavare i piedi degli altri, facendosi servi del
prossimo. Prima però
devono lasciarsi lavare i piedi dal Signore, cioè devono credere in lui e
fidarsi di lui.
Questo ci insegna che la fede è l’atto
centrale della vita del discepolo, e cioè, che dapprima occorre fidarsi del
Signore e lasciar fare a lui e solo dopo viene l’impegno di carità, mettendosi
al servizio degli altri.
Il primo comandamento rimane sempre
quello di amare Dio con tutto noi stessi, da questo affidarci a Lui
deriva il comandamento di amare il nostro prossimo. (Fonte web)
Nessun commento:
Posta un commento