mercoledì 7 dicembre 2011

S. E. Rev.ma Mons. Aldo Forzoni


Un ricordo a venti anni dalla scopmparsa, per il Vescovo che è rimasto nel cuore di molti Garfagnini e non solo.
Breve biografia
Aldo Forzoni nacque a Montevarchi, in diocesi di Fiesole e provincia di Arezzo, il 18 agosto 1912 da una famiglia di modeste condizioni: il padre Pasquale era salariato artigiano e la madre Igina Mirri sarta. Entrò in seminario nel 1930 a diciotto anni, a dire il vero, piuttosto tardi per le usanze dell’epoca, in quanto nel 1924, alla sopravvenuta disoccupazione del padre, dovette sopperire alle necessità della famiglia con il proprio lavoro presso la distilleria Borghini dove, per la sua intelligenza e fedeltà passò presto ad essere l’uomo di fiducia del proprietario. Nel frattempo, inoltre, si preparava al radioso futuro studiando la sera sotto la guida del parroco che in lui già scorgeva la santa vocazione sacerdotale. E così, a conclusione di un brillante corso di studi, venne ordinato il 31 maggio 1940, all’età di ventotto anni. Le meditazioni degli ultimi tre anni di preparazione al sacerdozio furono da lui stesso raccolte in un appassionante libretto, “Quaderni ingialliti”, da cui emerge tutto il suo desiderio di essere sacerdote secondo il Cuore di Maria.
Dopo un breve ministero quale Cappellano della Cattedrale di Fiesole, venne trasferito come Vicario cooperatore in aiuto del vecchio parroco di Gaville e di qui quale vice Parroco a S. Giovanni Valdarno. Nell’immediato dopoguerra, il Vescovo Giovanni Giorgis con grande coraggio lo nominò, seppur giovanissimo per età ed esperienza pastorale, Preposto dell’importante parrocchia di S. Lorenzo in Montevarchi.
Dopo soli otto anni di ministero nella città natia, fu eletto Vescovo di Gravina e Irsina, nel Barese, oggi diocesi di Altamura – Gravina - Acquaviva delle Fonti, il 14 maggio 1953. Vescovo a quarantadue anni, veniva così ad essere il più giovane presule d’Italia, volutamente scelto dal Santo Padre Pio XII per la sua fama di predicatore e di parroco amato dalla gente che viveva una vera povertà evangelica.
Ricevuta la consacrazione episcopale nella sua stessa parrocchia, approdò a Gravina il 13 settembre 1953. Venne poi trasferito alla sede episcopale di Diano - Teggiano, nel Salernitano, oggi diocesi di Teggiano – Policastro, il 30 novembre 1961, e dal 23 aprile 1970 divenne Vescovo di Apuania, oggi diocesi di Massa Carrara – Pontremoli, incarico che ricoprì fino alla rinuncia emessa il 23 febbraio 1988.
Come S. Francesco, attingeva da Cristo per diventare il più possibile una sua icona. Come S. Francesco fu semplice, umile e povero. Non sapeva però che il suo impegno di configurarsi a Cristo negli ultimi anni e alla fine dei suoi giorni sarebbe stato coronato dall’esperienza di un vero calvario. S. Francesco fu segnato dalle stigmate, mons. Forzoni, nel 1982, sarebbe stato colpito da un ictus cerebrale che avrebbe imposto alla sua vita una tanto penosa Via crucis. Lui, così dinamico, sarebbe stato privato dell’autonomia motoria. Lui, dalla parola così fluente e vivace per la grande padronanza di linguaggio che possedeva, tanto che era anche poeta, egli stesso a Gravina diceva di essere “venuto dalla terra dei poeti”, sarebbe stato condannato a balbettare. Fiaccato nel fisico proprio nei doni più preziosi che il Signore gli aveva fatto, conservò però la lucidità della mente fino alla fine. In seguito all’ictus, gli venne affiancato un Vescovo ausiliare con diritto di successione nella persona di mons. Bruno Tommasi, che in seguito diverrà Arcivescovo di Lucca; ma l’aiuto più grande, seppur meno evidente, è quello prestatogli quotidianamente dai suoi seminaristi e dalle altre persone che in vari modi lo assistevano nelle indigenze della malattia.
Mons. Aldo Forzoni morì all’ospedale di Massa nella tarda serata del 7 dicembre 1991, in seguito ad un incidente dovuto ad un cortocircuito che lo bruciò lentamente riducendo tutta la parte destra del suo corpo un’unica grande piaga. 

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